Per chi fosse del settore grafico, e non conoscesse Leonetto Cappiello, questo potrebbe essere un ottimo momento per chiedere perdono a Dio ☺ e conoscere questo fondamentale artista italiano del secolo scorso.

La vita in brevissimo di Leonetto Cappiello

Leonetto Cappiello nasce a Livorno il 6 aprile del 1875 da una famiglia benestante. Da subito è chiara la sua attitudine per l’arte, infatti, all’età di 13 anni disegna delle copie di litografie di famiglia che ritraevano capolavori del rinascimento.
Dalla prima apparizione ufficiale del 1891 a Firenze, mostra subito un’affinità con l’impressionismo, in contrapposizione con la visione vernacolare dei macchiaioli.

Poco più che ventenne si trasferisce a Parigi lavorando come caricaturista e dato il suo talento, collabora con alcune riviste prestigiose come Le Figaro e Le Cri de Paris.


A Parigi inizia anche a dipingere i suoi primi manifesti sullo stile di Jules Chéret. Nel Manifesto Le Frou-Frou del 1899 è evidente l’influsso dei maestri cartellonisti parigini e del filone degli spettacoli quali il Moulin Rouge e le Folies Bergère. Il manifesto vede una figura femminile dal vestito grigio vaporoso sollevato dalla danza, con un’ampia scollatura e un cappello di aigrette, campeggiare su un brillante sfondo giallo uniforme. Lo sfondo monocromatico resterà una costante nella maggior parte dei lavori di Cappiello.

Le Frou-Frou (1899)

I manifesti

Dal 1899 ai primi anni ’30 del ‘900 i principali manifesti prodotti da Cappiello saranno tantissimi, più di uno all’anno e tutti bellissimi. Eleganti e comunicativi, i manifesti faranno scuola e resteranno un’icona comunicativa dello stile grafico italiano del Novecento.

Stagione Balneare Livorno (1901)

Il manifesto Chocolate Klaus del 1904 sarà uno spartiacque nello stile della comunicazione. Da qui in poi i personaggi diventeranno iconici e si fonderanno con il prodotto in una potente sintesi comunicativa. I personaggi sono altamente riconoscibili su sfondi monocromatici, la gamma cromatica è essenziale e minimale.

Lo stile di Cappiello sarà d’ispirazione per tutti i cartellonisti futuri. Eleganti e d’impatto, i manifesti con il loro tratto essenziale ed efficace avranno un’importantissima influenza nella concezione della comunicazione pubblicitaria.

Chocolat Klaus (1904)

Tra i manifesti più conosciuti ci sono sicuramente Le Thermogene 1909, Maurin Quina 1920 e Bitter Campari 1921.

Bitter Camapri (1921)

Nel manifesto la figura proposta dall’artista è inscindibile dal prodotto stesso e il prodotto si connota e si caratterizza proprio grazie alla figura rappresentata.

Leonetto Cappiello

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