Ok, ok, qui subito iniziamo con le domande: la font? Il font? Maschile, femminile? Se volessimo essere turbo-corretti dovremmo usare la font (femminile) per i caratteri stampati e il font (maschile) per i caratteri digitali, questo perché la “versione analogica” deriva dal francese medievale fonte (fusione), mentre la “versione digitale” è un anglicismo ed è stato quindi “assorbito” dall’inglese all’italiano nella sua forma maschile. Ecco perché il nostro titolo è al femminile, perché parliamo della carta stampata.

Quando tra di noi ci siamo chiesti: “secondo voi, qual’è la prima font utilizzata?” (attenzione: vi confessiamo che abbiamo usato il maschile nella domanda originale), la risposta è stata complessa e più approfondivamo con i nostri ragionamenti e più andavamo indietro con le date.

– intorno all’anno mille in Cina, avevano dei blocchetti di porcellana…
– ma allora possiamo andare ancora più indietro con gli amanuensi
– e le pergamene?

Per frenare questa vorticosa discesa verso il passato abbiamo messo un punto. Abbiamo aggiunto un nuovo parametro alla domanda. Secondo voi, qual’è la prima font riprodotta in serie?
A questo punto il gioco è fatto. Si studia anche alle scuole medie. È la font utilizzata dal buon vecchio Johannes Gutenberg (di cui vi riportiamo un selfie vintage di seguito) nella sua prima bibbia del 1453 (anche qui le informazioni sono dibattute, si pensa che i preparativi siano iniziati intorno al 1450 e che la prima stampa sia stata realizzata tra il 1453 e il 1454).

Johannes Gutenberg

Che aspetto aveva la prima font utilizzata nella stampa?

La prima font era tutta spigoli e grazie, era infatti in stile Gotico, stile che ben si circoscrive a un preciso periodo storico e artistico.

Il Gotico è un carattere tipografico complesso nelle sue forme. Ha una leggibilità inferiore rispetto a caratteri bastoni (o sans-serif) come per esempio l’Helvetica, ma sicuramente ha un carattere forte e va pensato per l’uso che ne veniva fatto nel suo periodo di utilizzo.

Sul web esistono diversi font che somigliano molto al carattere usato da Gutenberg nella metà del ‘400. Uno gratuito è Blackletter, scaricabile da dafont.com (https://www.dafont.com/blackletter-ds.font?text=peguus).

Prima pagina del primo volume: l’epistola di San Girolamo a Paolino dalla copia dell’Università del Texas. La pagina ha 40 righe.

E se non fossero esistite altri caratteri oltre al Gotico?

Abbiamo ipotizzato anche uno scenario apocalittico per la creatività di noi designer. Un mondo dove gli ottici fanno affari d’oro e i font (o le font, fate come volete…) si riassumono in una sola parola: Gotica.

Ecco quindi come sarebbero quattro famosi brand, nel Sottosopra tipografico.

Pensi anche tu che siamo fortunati ad avere altri caratteri a disposizione oltre al Gotico? Se ti è piaciuto questo articolo, condividilo con altri appassionati come te!

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